Ottima “Illustrazione”, con una pecca


Il numero 3/2012 di Illustrazione Italiana presenta una bellissima monografia sui primi anni del volo in Italia. Ci sono riproduzioni di articoli originali, interventi di rilievo e, soprattutto, tante fotografie d’epoca. Il tutto aiuta a ricostruire un momento storico assolutamente particolare. Anche le pubblicità riescono a dare il “sapore” di una società ben diversa da quella attuale, ma che cominciava ad abituarsi al concetto di “marca” e di “bene di consumo”. Si ripercorrono gli anni dalla fine dell’800, con le esperienze sui palloni aerostatici vincolati e liberi, fino al raid Roma-Tokio, passando per i primordi del volo, le esperienze in Libia e la Prima guerra mondiale.

Ho notato tuttavia quella che mi sembra una grave mancanza, certamente non intenzionale.

Ottima la parte su Forlanini e sui suoi esperimenti sui dirigibili, così come la descrizione del volo su Vienna degli SVA della Serenissima con Gabriele d’Annunzio propugnatore e partecipante (come passeggero), ma manca completamente o quasi lo sviluppo dei dirigibili militari, per i quali fu realizzato lo stabilimento di Vigna di Valle, sede dell’attuale museo storico dell’Aeronautica.

Anche la frase di Nicola Zotti è fuorviante:
"L'Italia scendeva in guerra contro l'Impero ottomano sbarcando in Libia due dirigibili, due palloni aerostatici e nove aeroplani, tutti di fabbricazione straniera".
Può far intendere che anche i dirigibili fossero “d’importazione”, ma non è così. Sotto l’egida di Maurizzio Moris, nello stabilimento sul lago di Bracciano operarono Gaetano Arturo Crocco, probabilmente il maggiore scienziato italiano in campo aerospaziale, Ottavio Ricaldoni, Rodolfo Verduzio e, succesivamente, Umberto Nobile. Da qui uscirono i primi dirigibili militari italiani, tra i quali quelli utilizzati in Libia e la maggior parte di quelli che saranno impiegati nel corso della Grande guerra. Nasce da qui la specialità italiana dei dirigibili semirigidi con chiglia articolata, forse meno spettacolari degli Zeppelin tedeschi, ma più economici e versatili.

Nel mio piccolo tenterò di “compensare la mancanza”, con un articolo specifico su questo blog. Ci rivediamo dopo le vacanze.

Dirigibile militare "Crocco-Ricaldono N.1", 1908, a Vigna di Valle

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